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Profeta e divoratrice: la mantide religiosa

Profeta e divoratrice: la mantide religiosa. Piccola nelle dimensioni ma estremamente affascinante sia per il suo nome che per le sue caratteristiche. Questa è la mantide religiosa. Il nome stesso è allusivo poichè la parola mantide deriva dal termine greco “Mantis” che significa profeta. Questo insetto viene chiamato come “mantide religiosa” per la posizione che assume con le zampe anteriori a riposo, simulando una preghiera. E’ un insetto carnivoro ed un’altra caratteristica, probabilmente quella più nota, è l’atto di cannibalismo da parte della femmina nei confronti del suo maschio. Infatti, durante o dopo l’accoppiamento, la femmina della mantide divora il maschio partendo dalla testa. Questo atto, se pur cruento, è necessario per la produzione delle uova poichè la testa del maschio contiene parecchie proteine utili per la procreazione dei piccoli.

Profeta e divoratrice: la mantide religiosa
Fotografia di Fabio Pisciotta.

Dettagli sulle origini “mantide religiosa”. Appartiene alla famiglia Mantodea ed è originaria dell’Africa, diffondendosi successivamente in Europa e in Nord America. Come habitat naturale, la mantide religiosa (chiamata anche mantide europea), preferisce temperature miti e ambienti pieni di vegetazione (per questo motivo la si trova facilmente nell’Europa Mediterranea e Meridionale). Sulle sue origini, esistono delle leggende per le quali, per alcuni, erano fonte di sventura, altri pensavano che avessero dei poteri magici.

Altre caratteristiche della mantide religiosa o europea. E’ sia di colore verde, che vive nelle zone ricche di piante ed erba, che di colore marrone che abita nelle zone ricche di grano e paglia. Riesce a mimetizzarsi con l’ambiente circostante, per scappare dai predatori. Ha uno scheletro fragile, composto da due zampe anteriori, due paia di ali in corrispondenza delle zampe mediane e dalle due posteriori. Al centro del torace, è presente un unico orecchio. Per quanto riguarda le zampe anteriori, chiamate raptatorie, servono ad arpionare le prede (prevalentemente grilli, mosche e altri piccoli insetti o in alcuni casi anche lucertole). Sono come delle pinze con delle spine ad uncino. In fase di caccia, la mantide, resta ferma immobile, in attesa che la presa si avvicini, catturandola in pochissimo tempo. Ma le zampe raptatorie, vengono usate anche come strumento di difesa. Infatti, all’interno di queste, si trovano due macchie nere che sembrano due occhi. In fase di difesa, la mantide, allungando le zampe, spaventa i cacciatori. Inoltre, aprendo le ali, tende a farle vibrare, emanando un soffio che ricorda il sibilo del serpente. 

Profeta e divoratrice: la mantide religiosa
Fotografia di Fabio Pisciotta.

Curiosità sulla mantis. La femmina adulta è più grande del maschio. Il corpo appare più longilineo che la rende più agile in volo. La sua dimensione è di circa 7,5 cm contro i 6 cm del maschio. Il ventre di quest’ultimo è diviso in N.8 segmenti contro i 6 della femmina. La mantide femmina depone mediamente circa 70 uova ( ma esistono casi in cui ne depone fino a 200) e avviene nei periodi freddi, momento in cui l’esemplare adulto muore. Nella successiva primavera, indicativamente verso Maggio, le uova si schiudono, dando vita ad altri tipi di mantis, chiamate neanidi, che raggiungono la maggiore età nel periodo estivo. Quello che desta più curiosità durante la vita di questo insetto, è l’accoppiamento. Esistono degli studi effettuati da degli esperti che evincono che, in questa fase, il maschio effettui un curioso balletto ondulatorio, dettato da un’indecisione di accoppiarsi o di fuggire. Successivamente, il maschio vola sul corpo della femmina (in questo caso il maschio può essere divorato anche prima dell’accoppiamento stesso, essendo scambiato per un cacciatore). In questa posizione, il maschio comincia a fecondare la femmina, mentre le antenne dell’uno e dell’altro si strofinano. In questa fase intima, succede che la femmina tendi a rosicchiare la testa del maschio fino a decapitarlo. L’accoppiamento può durare anche un pomeriggio intero. 

Profeta e divoratrice: la mantide religiosa. In ultima analisi, la “mantis“, anche se può sembrare un insetto cruento, non è un animale pericoloso per l’uomo. Nonostante sia selvatico, è possibile accudirlo come un animale domestico a patto che venga acquistato e che venga riprodotto il suo habitat naturale. Può solo mordere nel momento in cui viene infastidita ma il suo morso non causa né prurito né produce del veleno. Se osservato con rispettoso silenzio, è un insetto capace di offrire effetti e momenti della natura indescrivibili, per via del suo colore, tanto da essere uno dei soggetti più ambiti nel mondo della macrofotografia. Mantide religiosa: l’insetto dal colore verde brillante che da divoratrice del maschio, dona la sua vita per la riproduzione di altre piccole creature. 

L’immagine di copertina è stata realizzata dal fotografo Fabio Pisciotta.

7 comments

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