Arriva un team di fotografi a Cazzola per denunciare l’inquinamento

Masseria di Cazzola, un paesaggio d’autore per Fotografo 2024. Domenica 19 maggio, i corsisti di Fotografo 2024, hanno portato a termine la seconda prova presente nel programma didattico. Per questo workshop fotografico, lo staff della Creaworld, presieduta da Livio Facciponte, con il supporto dell’infaticabile Francesco Signorino, ha accompagnato i neofiti in un luogo particolarmente suggestivo, La Masseria di Cazzola. Il luogo è stato scelto con lo scopo di valorizzare questo antico sito rurale. Vanta una storia ultra centenaria, abbandonato alle incurie del tempo e, purtroppo anche alla mano dell’uomo, utilizzandola come una vera e propria discarica. Altro scopo del workshop è stato anche quello di realizzare un documentario per avviare una campagna di sensibilizzazione per dire NO ALL’INQUINAMENTO. E’ grave che al giorno d’oggi, esistano atti di questo genere, non considerando il danno che si crea all’ambiente circostante.

Brevi cenni storici della Masseria di Cazzola. Definita come la Robba di Cazzola, quest’antica masseria è stata il centro di un grande latifondo di trasformazione e di conservazione di prodotti agricoli. Si trova alla base di un rilievo calcareo, chiamato Serra Cazzola. E’ stata costruita in più fasi tra il 600 e il 700. Potrebbe essere collegata al sito di Vito Soldano ed è collocato tra i centri medioevali di Sutera, Naro ed Enna. Si sviluppa attorno ad una corte centrale e al primo piano si individua la parte dedicata ai nobili. Al piano terra e al seminterrato, vi sono alcuni locali destinati alle attività agricole e di trasformazione. Appartenuta alla nobile famiglia dei La Lomia, fu famosa per le sue cantine, per le battute di caccia che vi si tenevano, per la chiesetta barocca e per i sontuosi saloni nobiliari. Oggi, purtroppo è in completo stato di abbandono.

Come si è svolto il workshop fotografico? Durante il briefing di apertura, il presidente Livio Facciponte e il docente Signorino, hanno spiegato il compito da realizzare durante questa tappa fotografica. Il rudere di Cazzola, è stato il banco di prova dove i corsisti di Fotografo 2024, hanno messo in pratica le nozioni acquisite durante il seminario del fotografo Giuseppe Lo Brutto.

Masseria di Cazzola, un paesaggio d’autore per Fotografo 2024. Il paesaggio è un genere fotografico la cui complessità sta nel riuscire a mettere a fuoco l’intero contest, poichè il soggetto in questione può contenere oggetti vicini caratterizzati da un orizzonte dritto. I corsisti, si sono soffermati su più punti, sperimentando diverse inquadrature. Hanno lavorato sulla profondità di campo (caratteristica della fotografia paesaggistica), interagendo sui diaframmi f chiusi (per ottenere una migliore nitidezza del soggetto). L’uso dei valori degli ISO e dei tempi di scatto ha permesso di trovare il giusto contrasto tra luci e ombre. A fine percorso, sono state realizzate le immagini che saranno elaborate in post-produzione. Saranno affissate per le vie della città per la campagna di sensibilizzazione avviata in collaborazione col comune sul NO ALL’INQUINAMENTO.

Masseria di Cazzola, un paesaggio d’autore per Fotografo 2024. Con la conclusione di questo workshop, punto cardine del programma, gli aspiranti fotografi sono giunti a metà del percorso didattico. Lo staff della CWC, fino adesso, si ritiene soddisfatto degli obiettivi raggiunti in programma. I corsisti, adesso saranno impegnati nel lavoro di Post-Produzione mediante l’utilizzo del programma di Photoshop. Il percorso è ancora lungo, ricco di altre prove pratiche. Non resta che augurare buon lavoro, in attesa delle prossime news.

Carmelo Mulone ha realizzato il backstage. La sinergia tra Salvatore Caico, Gaetano Ricotta e Concetta Monteleone, ha consentito il perfetto svolgimento di questo workshop. Sotto potrete vedere il video di inizio lavori in cui sono state le missioni ai fotografi.

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