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Come credere in se stessi?

Come credere in se stessi? Per molti credere in se stessi significa correlare questo fattore a qualcosa legato esclusivamente al passato oltrè che pensare e credere che la fiducia in se per se sia un fattore genetico. Infatti si pensa che chi da piccolo ha avuto lodi e ha avuto un’infanzia spensierata, abbia in sè una fiducia così forte da essere inalterata nel tempo. Al contrario succede che chi ha avuto un’ infanzia insicura essendo stato screditato, sia per sempre un fallito. In realtà la fiducia è un meccanismo che ha bisogno solo di interventi ordinari e a volte straordinari legati a situazioni  che la vita, nel proprio percorso presenta e che deve essere appreso e modificato in maniera tale da non farsi sopraffare dagli eventi. Un pò il fattore C (inteso come botta di fortuna) può aiutare, alleviare ma è anche sbagliato porre le proprie vittorie e sconfitte solo su questa condizione. Alla luce di ciò, come è possibile rendere inossidabile la fiducia in sè stessi? Credere in se stessi è il presupposto di tenere illesa la propria autostima, a prescindere di come vadano le cose, sia che siano positive o negative. In caso di affermazioni positive non bisogna mai vantarsi e sopravvalutarsi ma mantenere un profilo equilibrato e discreto. Nel qual caso gli insuccessi, le insoddisfazioni sovrastino la vita (che possono incappare comunque) non bisogna crogiolarsi sull’insuccesso, sugli errori cercando giustificazioni sul come , sul perchè sia successo, su chi sia la colpa ma bisogna rimescolarsi e riniziare imparando dai propri errori.  Dietro una sconfitta vi è sempre una vittoria! Per mantenere alta la bandiera del credere in sè stessi, occorre lavorare su alcune abilità razionali che possono essere comunque sempre rielaborate in base agli eventi che sovrastano la vita. Per cominciare bisogna lavorare su tre fondamentali fattori:

  •  Resilienza: è la capacità di assumere pensieri, atteggiamenti e comportamenti positivi in situazioni che possono essere destabilizzanti. Affinchè ciò accada occorre distaccarsi dal subconscio che può fomentare nella mente eventi simili, limitando il pensiero in un circolo di convinzioni che non portano niente, in quanto il pensare può portare al concentrarsi della situazione avvenuta e non alla probabile soluzione che si può trovare. Bisogna imparare a pensiera in maniera alternativa. Se pur è vero che non tutti i problemi siano risolvibili, è anche vero che si riesca a trovare l’alternativa. Facendo un esempio dal mondo dello sport, il noto pilota autombilistico Alex Zanardi, nonostante abbia perso entrambe le gambe, ancora oggi continua a fare l’entusiasmante mestiere di pilota, sfoggiando sempre un enorme entusiamo (segno inconfondile di lottatore e aver iducia in sè). In situazioni di gravi difficoltà, non bisogna mai perdere la voglia di lottare ma bisogna cercare comunque di circondarsi di persone che hanno la capacità di sostenere. Per non demordere, bisogna riuscire a smontare nel senso letterale della parola i pensieri negativi che ostruiscono la vivibilità serena con se stessi e gli altri adottando costanza e volontà di riuscire. Alimentare la propria resilienza con fermezza e positività, alimenta maggior sicurezza e conoscenza delle proprie capacità.
  • Assertività: dote comunicativa di esprimere le proprie idee con chiarezza, onestà, fiducia e rispetto. Essere assertivi comporta nel saper dire di no, avere in testa idee chiare e realizzaili, ammettere i propri errori, vedere le critiche in maniera costruttiva, saper ammettere i propri errori e saper riuscire ad ascoltare gli altri interlocutori. L’assertività mira a far emergere peculiarità e tratti individuali di ogni singola persona. Altresì garantisce l’essere e non il parere e comporta una profonda autoanalisi che consente di poter analizzare e razionalizzare il proprio lato emotivo, distinguendo quali possano essere i rapporti costruttivi e deleteri. Altresì consente di poter collaborare in un team perchè gli obiettivi sono raggiungibili con il lavoro di squadra e far congiungere idee che possono non collimare con quelle degli altri e viceversa, portando al risultato sperato variandone il percorso. Da la possibilità di creare un rapporto empatico con altri individui. L’empatia è un’altra caratteristica utile per la buona riuscita del credere in se stessi.
  • Empatia: capacità di entrare in profonda connessione con gli altri, sentendo le loro emozioni e gli stati d’animo come se fossero propri. Con questa capacità, si attenziona la capacità di ascolto per poter riuscire a parlare con maggiore sincerità affinchè dia la possibilità di essere considerati ed ascoltati, abbracciando tutte le sfere emotive e sociali che riguardano amore, amicizia, famiglia e lavoro. Fondamentale per lo “sviluppo” dell’empatia è l’umiltà (che molti non hanno o è in parte nascosta da tratti che hanno smarrito nel tempo) con la quale consente di ascoltare, osservare tutto ciò che succede intorno all’individuo con una visione tale da non sminuire nessuno. La virtù dell’umiltà spesso viene attribuita all’uso di sminuire o sottovalutare la capacità nascoste degli individui che mostrano più o meno fragilità. Riuscire ad ascoltare, valorizzare ma anche riuscire ad ascoltare noi stessi, cercando di impiegare il giusto tempo è un  percorso molto complesso ed articolato, difficile e complesso come se si volesse divulgare fratellanza. E’ giusto avere rispetto per gli altri ma avere quel rispetto in più, quella maggior presenza cercando di incentivare e rendere più chiari i momenti bui delle persone care rende migliori. Non a caso recita così la frase del celebre scrittore “Dan Brown“: Ciò che abbiamo fatto solo per noi stessi muore con noi. Ciò che abbiamo fatto per gli altri e per il mondo resta ed è immortale.

Come credere in se stessi? Credere in noi stessi, dietro una piccola autocritica, significa essere soddisfatti di noi senza bisogno di paragonarsi agli altri in quanto noi siamo ciò che pensiamo e per realizzare ciò desideriamo bisogna iniziare a pensare in maniera più efficace.

La foto dell’immagine di copertina è tratta dall’autore Giampiero Carusotto.

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