Togliete i cellulari ai bambini. Non distruggeteli

Togliete i cellulari ai bambini. Non distruggeteli. Nell’era del digitale e, soprattutto, come effetto generato dalla pandemia, la connessione al cellulare, è notevolmente aumentata, creando una vera e propria dipendenza. Questa connessione non ha limiti d’età e in maniera esponenziale, si sta diffondendo anche tra i bambini, in una fascia d’età compresa tra i 2 e i 12 anni. Se tra gli adolescenti e tra gli adulti, si evince l’allontanamento dalla realtà, sostituendola con una realtà virtuale, l’uso eccessivo del cellulare (anche del tablet) tra i bambini, può avere degli effetti negativi sulla loro salute e sulla loro crescita.

Perchè i bambini possono essere dipendenti dei cellulari? Spesso il cellulare, viene usato come strumento per intrattenere il bambino, sia a casa che all’aperto, probabilmente perchè i genitori non riescono a trovare ne il tempo ne il modo per farlo stare tranquillo. Se pur è vero che le immagini, i colori e i suoni riprodotti dal telefonino, possono procurare al bambino una sensazione positiva, facendo rilasciare dal cervello la dopamina (ormone dell’euforia), è anche vero che, il suo eccessivo uso, può causare al bambino, degli effetti contrari. Infatti, la continua sensazione positiva avuta attraverso l’uso dello strumento tecnologico, porta il bambino a volere utilizzare più spesso il cellulare, creando una vera e propria dipendenza da cui possono derivare problemi psicologi e relazionali.

Quali sono gli effetti negativi che il cellulare può generare ai bambini? L’uso del cellulare deve trovare il giusto equilibrio tra i tempi e le modalità per il quale può essere impiegato, soprattutto in un’età delicata come quella di un bambino. Nel caso in cui vi sia un uso irregolare dello smartphone, il bambino può incorrere a:

  • Rischio di obesità e di isolamento. Stare connessi con lo strumento tecnologico, porta ad una vita sedentaria, aumentando il disinteresse a svolgere qualsiasi attività sportiva, essendo questa una forma di interazione sociale. Inoltre, può anche causare ritardi nello sviluppo motorio, creando a sua volta, dei problemi all’attenzione e alla capacità di apprendimento. Inoltre, porta il bambino (e non solo) ad isolarsi, riducendo le proprie capacità relazionali e comunicative perchè l’uso del cellulare ( e dei tablet), non garantiscono l’interazione ne con i genitori ne con i propri coetanei.
  • Disturbi alla vista e perdita di sonno. Stare davanti ad uno schermo, specialmente di dimensioni ridotte, causa secchezza e bruciore agli occhi. Spesso causa difficoltà ad addormentarsi, riducendo di molto la qualità del sonno, fondamentale per una buona crescita fisica e psicologica.
  • Disturbi aggressivi e comportamentali a causa di contenuti violenti e poco educativi.

Questi, sono alcuni esempi che nel corso del tempo, possono trasformarsi in patologie molto più gravi come la Nomofobia e il Phubbing, causando ansia e depressione.

Come evitare che i bambini siano dipendenti dei cellulari? Come si evince, gli effetti dannosi che l’uso dello smartphone può causare, sono molteplici. Secondo L’AAP (American Academy of Pediatrics), esistono alcune condizioni in cui è meglio gestire al meglio l’uso del telefonino. Non si parla di divieto di usare la tecnologia ma di linee guida che consentono di “educare” i bambini ad usare il telefonino nel modo più appropriato. Vediamo come.

  • Tra i 18 e 24 mesi, è consigliato di utilizzare delle applicazioni ad alta qualità e di non lasciare il bambino da solo.
  • Tra i 2 e i 5 anni, si consiglia di utilizzare il telefonino non più di un’ora al giorno, insegnando ai bambini ad argomentare il contenuto visto. Questo favorisce la possibilità di svolgere diverse attività, salutari e costruttive come lo sport, la musica, la lettura dei libri e a socializzare con i propri coetanei.  
  • Tra i 5 e 12 anni, occorre stabilire un tempo massimo dell’uso del cellulare, compatibile con il tempo da dedicare ai compiti e alle attività sportive.

Togliete i cellulari ai bambini. Non distruggeteli. Significa educarli ad una vita sana, dove il cellulare deve far parte della propria esistenza senza che diventi il fulcro di essa.

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